Pulizia e sbiancamento denti: differenze, benefici e quando farli

sorriso e denti bianchi

Igiene orale e sorriso smagliante sono desideri comuni e tra i trattamenti fondamentali per ottenerli e mantenerli rientrano la pulizia dentale professionale e lo sbiancamento dentale. Nonostante siano entrambi legati alla salute e all’estetica dei denti, hanno scopi e modalità molto diversi e capire le differenze e i benefici di ciascuno è essenziale per prendersi adeguatamente cura della propria salute orale.

Cos’è la pulizia dentale professionale

Quando si parla di pulizia dentale professionale, o detartrasi, ci si riferisce a un trattamento igienico profondo eseguito da un igienista dentale o da un dentista, il cui obiettivo principale è rimuovere la placca e il tartaro che si accumulano sui denti e sotto il bordo gengivale e che non possono essere eliminati con la semplice spazzolatura quotidiana.

I vantaggi di questo trattamento sono molteplici: innanzitutto, previene l’insorgenza di carie e gengiviti, infiammazioni che, se trascurate, possono evolvere in parodontite; inoltre, la pulizia professionale contribuisce a mantenere l’alito fresco, eliminando i batteri responsabili dei cattivi odori.

Generalmente, si consiglia di sottoporsi a una pulizia ogni sei mesi, ma la frequenza può variare in base alle abitudini e alla predisposizione all’accumulo di placca e tartaro. Alcuni segnali che indicano la necessità di una pulizia possono essere gengive che sanguinano facilmente, alito persistente o una sensazione di ruvidità sui denti; alla loro insorgenza, è consigliato rivolgersi a esperti del settore, come i professionisti del Centro ROA di Catania.

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Cos’è lo sbiancamento dentale professionale

Lo sbiancamento dentale professionale consiste in un trattamento puramente estetico, finalizzato a migliorare il colore dei denti rendendoli più chiari e luminosi. Le tecniche più comuni utilizzano agenti a base di perossido di idrogeno o perossido di carbamide, che penetrano nello smalto e nella dentina per disgregare le molecole responsabili delle macchie. A volte, l’effetto di questi agenti viene potenziato dall’uso di lampade LED o laser, che accelerano la reazione.

I benefici dello sbiancamento sono principalmente visivi: i denti appaiono visibilmente più bianchi e il sorriso è più radioso, il che migliora la sicurezza e l’autostima. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli che non tutti possono sottoporsi allo sbiancamento: è sconsigliato, per esempio, in caso di carie non trattate, malattie gengivali, ipersensibilità dentale o per le donne in gravidanza o allattamento.

Al contempo, la frequenza con cui si può ripetere il trattamento dipende da vari fattori, inclusa la reazione individuale e le abitudini alimentari ma, in genere, non è consigliabile ripeterlo troppo spesso per non sensibilizzare eccessivamente i denti. Una valutazione preliminare con il dentista è sempre indispensabile.

Pulizia e sbiancamento denti: le principali differenze

La pulizia dentale e lo sbiancamento denti sono due trattamenti distinti con scopi differenti: la pulizia è una procedura di igiene e prevenzione che mira a rimuovere i depositi dannosi per la salute orale, mentre lo sbiancamento è un trattamento estetico che agisce sul colore dei denti.

Evitare di fare confusione tra i due è essenziale: avere denti puliti non significa automaticamente averli bianchi, e viceversa. Spesso, il percorso ideale include entrambi i trattamenti per ottenere il massimo beneficio sia in termini di salute che di estetica: la pulizia, rimuovendo le macchie superficiali e il tartaro, prepara i denti a ricevere al meglio il trattamento sbiancante, garantendo risultati più omogenei e duraturi.

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Quando è il momento giusto per fare la pulizia o lo sbiancamento?

Decidere il momento giusto per sottoporsi a pulizia o sbiancamento dipende da diversi fattori. La pulizia è consigliata regolarmente, tipicamente ogni sei mesi, ma diventa un’urgenza se si notano accumulo di placca o tartaro, gengive infiammate o sanguinanti o un alito persistente. Se si fuma, si beve molto caffè o tè o si consumano cibi che macchiano, le pulizie potrebbero dover essere più frequenti.

Per quanto riguarda lo sbiancamento, invece, il momento migliore è quando si desidera migliorare l’estetica del sorriso. È particolarmente utile, per esempio, in presenza di discromie, cioè alterazioni del colore dei denti dovute all’età, all’assunzione di alcuni farmaci o al consumo di determinate sostanze.

In ogni caso, sia per la pulizia che per lo sbiancamento, è sempre consigliabile una visita preventiva dal dentista. Solo un professionista può valutare lo stato di salute del cavo orale, identificare eventuali controindicazioni e consigliare il trattamento più adatto alle esigenze specifiche.

I benefici combinati della pulizia e dello sbiancamento denti

Quando pulizia e sbiancamento dentale vengono eseguiti in sinergia, i risultati per la salute orale e il sorriso sono davvero eccezionali: la pulizia crea una base impeccabile, rimuovendo tutti i fattori che potrebbero compromettere l’efficacia dello sbiancamento. Denti liberi da placca e tartaro sono più reattivi ai principi attivi sbiancanti e il colore finale sarà più uniforme.

A sua volta, lo sbiancamento eleva l’aspetto estetico, donando un sorriso visibilmente più luminoso e armonioso. La combinazione di questi due trattamenti non solo permette di avere una bocca sana e protetta da carie e gengiviti, ma anche di sfoggiare un sorriso esteticamente eccellente, che può fare una grande differenza nella vita sociale e professionale.

Cosa evitare dopo la pulizia o lo sbiancamento dei denti

Dopo aver sottoposto i denti a una pulizia professionale o, in particolare, a uno sbiancamento, è fondamentale seguire alcune indicazioni per mantenere i risultati e prevenire ipersensibilità. Per le prime 24-48 ore o, a volte, anche di più a seconda delle indicazioni del dentista, è consigliabile evitare tutti quei cibi e bevande che possono macchiare i denti o irritare le gengive. In particolare, si parla di caffè, tè nero, vino rosso, bevande gassate e colorate, succhi di frutta acidi, cioccolato fondente, salsa di pomodoro, curry e tutti gli alimenti con coloranti artificiali. Anche il fumo di sigaretta dovrebbe essere assolutamente evitato, non solo perché macchia i denti, ma anche per la sua nocività generale. Al contrario, è preferibile optare per cibi bianchi o chiari e non acidi come pasta, riso, pollo, pesce, pane bianco, latte e yogurt.

Per quanto riguarda l’igiene orale, invece, è possibile continuare a lavare i denti normalmente, ma usando un dentifricio delicato e spazzolando con delicatezza, soprattutto se si avverte una leggera sensibilità.

Domande frequenti su pulizia e sbiancamento

Il trattamento è doloroso?

Generalmente, la pulizia dentale professionale non è dolorosa, anche se è possibile avvertire un leggero fastidio o una sensazione di pressione, soprattutto nelle zone con più tartaro o se le gengive sono infiammate. Per lo sbiancamento, alcuni pazienti possono sperimentare una temporanea ipersensibilità ai denti che, solitamente, scompare entro 24-48 ore.

Quanto dura?

La durata di una pulizia dentale varia solitamente tra i 45 e i 60 minuti, a seconda della quantità di tartaro e della situazione orale del paziente. Lo sbiancamento dentale professionale in studio richiede generalmente una seduta di circa 60-90 minuti. I risultati della pulizia sono duraturi se si mantiene una buona igiene orale a casa, mentre l’effetto dello sbiancamento può durare da sei mesi a due anni, in base alle abitudini personali.

È sicuro per lo smalto?

Sì, sia la pulizia dentale professionale che lo sbiancamento sono considerati sicuri per lo smalto dentale quando eseguiti da professionisti qualificati. La pulizia rimuove solo i depositi esterni senza intaccare la struttura del dente, mentre gli agenti sbiancanti utilizzati nello sbiancamento professionale sono formulati per alterare il colore senza danneggiare lo smalto, anche se possono causare una temporanea disidratazione del dente che, tuttavia, si risolve rapidamente.

Quanto costa?

I costi possono variare notevolmente in base alla complessità del caso, alla clinica e alla zona geografica. Una pulizia dentale ha un costo accessibile, mentre lo sbiancamento dentale professionale è un investimento maggiore, dato che si tratta di un trattamento estetico più specifico. Il consiglio è di chiedere un preventivo dettagliato in occasione della visita preliminare.

Serve l’anestesia?

Per la pulizia dentale, l’anestesia locale è raramente necessaria, a meno che non ci siano casi di ipersensibilità estrema o gengive molto infiammate. Per lo sbiancamento dentale professionale, l’anestesia non è mai richiesta, dato che il trattamento agisce sulla superficie esterna dei denti e non coinvolge il nervo.

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Il Dott. Giuseppe Galvagna è un esperto odontoiatra e chirurgo specializzato presso il Centro ROA, con una carriera caratterizzata dalla ricerca dell’eccellenza nella salute orale. La sua formazione accademica in implantologia e anatomia, unita a un Master in Chirurgia Guidata, evidenzia il suo impegno nell’aggiornamento continuo. Come Deputy Regent dell’ICD per la Sicilia, si impegna per gli standard più elevati in odontoiatria. Con una pratica professionale dal 1999 a Catania, offre una gamma completa di servizi odontoiatrici con un focus sull’etica e la qualità. Il Centro ROA, uno dei più importanti in Italia ed Europa, riflette l’impegno del Dott. Galvagna per la salute orale attraverso cure di alta qualità e moderna igiene.